• M A N I M A •

L’abbiamo raccontata in mille modi. Abbiamo messo assieme i cuochi e i contadini del vino francese. Abbiamo dipinto la nostra costa e il mare con i colori più vivaci. Ci siamo indignati e ribellati quando l’immagine della nostra regione è stata soltanto rifiuti nelle strade della città e discariche tossiche, come se tutto il resto non esistesse e non meritasse valore di testimonianza.
Abbiamo convinto chef famosi a cucinare i piatti dei loro territori e anche quelli della loro memoria di famiglia. Abbiamo visto file di persone davanti ad una scodella di passatelli in brodo o ad una pappa al pomodoro. Abbiamo chiamato allevatori notissimi a cuocere sulla sabbia il loro maialino o le bianchissime uova di galline nutrite a latte di capra. Ci siamo commossi quando l’illustre professore del più grande ospedale pediatrico del sud ci ha descritto le attrezzature  comprate con i soldi della beneficenza per salvare le vite di minuscole creature. Per un giorno all’anno abbiamo cambiato la faccia di Vico Equense, riempita di profumi e sapori in ogni angolo e di migliaia di persone disposte a mangiare piatti non sempre conosciuti. Ci siamo anche divertiti tanto, come quando abbiamo sentito un cuoco altoatesino, che masticava maluccio l’italiano, cantare a squarciagola “ O Sole Mio”, e la voce era anche bella, oppure quando una nostra amica matrona di una fantastica trattoria a pochi chilometri a sud di Roma ha avuto  bisogno di tre giovanotti per scavalcare un cancello. E mentre noi raccontavamo la Festa, il nostro mondo cambiava, noi cambiavamo, il nostro lavoro si modificava, come, peraltro, aveva profetizzato dieci anni fa un monumentale nostro amico che si augurava un sistema Italia che rilanciasse in ogni angolo della terra i nostri prodotti e la nostra identità. E allora oggi molti di noi sono a Parigi, Londra, New York, Ibiza, Hong Kong, Mosca, Dubai, Shangai, a testimoniare la crescita della cucina italiana.
Quest’anno, però, vogliamo girare la testa indietro, guardare dove tutto è cominciato, parlare di campi, di pascoli, di erbe, di agli, di cipolle, di ortaggi, di formaggi, di salumi, insomma di tutti quei prodotti nascosti o
dimenticati, che portano sulle nostre tavole anche l’anima di chi li ha fatti nascere e crescere. Manima appunto. Spirito e materia, come siamo fatti tutti noi. Il programma l’avete letto o lo leggerete e quindi, per una
volta, scegliete non dove vi porterà il cuore, ma la pancia.
Buon divertimento!

P R O G R A M M A

Così come negli altri anni, l’intero importo donato sarà destinato ai progetti onlus.
Per sostenere un progetto e per partecipare a Festa a Vico 2018 basta acquistare in loco il tagliando per la "Repubblica del Cibo" oppure fare un bonifico bancario ad un'associazione onlus a scelta se si vuole prenotare il posto per i "Professori all'Università", la "Cena delle Stelle" e/o il "Cammino di Seiano".

In caso di avvenuta prenotazione, sarà necessario presentare la ricevuta del bonifico per poter accedere agli eventi.


REPUBBLICA DEL CIBO

DOMENICA 3 GIUGNO
h 19.30

Vico Equense [NA]

Chef provenienti da tutta Italia realizzano i loro piatti all'interno e all'esterno delle botteghe del paese animando strade, giardini e palazzi del centro cittadino. 

I PROFESSORI ALL'UNIVERSITA'

DOMENICA 3 GIUGNO
h 19.00
Pizza a Metro-Vico Equense 

Circa 50 chef stellati, divisi in brigate, cucinano le loro prelibatezze per quasi 300 ospiti per festeggiare il mezzo secolo dello storico locale vicano.

LA CENA DELLE STELLE

LUNEDì 4 GIUGNO
h 19.30

Pizza a Metro-Vico Equense 

Tradizionale appuntamento con circa venti chef pluristellati che renderanno indimenticabile la cena per 200 commensali. Alta cucina e glamour. 

IL CAMMINO DI SEIANO

MARTEDì 5 GIUGNO
h 19.30

Marina d'Equa di Seiano [NA]

Street food "a tema" da parte di alcuni tra gli chef più intraprendenti del nostro panorama in una location mozzafiato come quella della Marina. A seguire l'incontro con i 50 pasticcieri del Dessert Storm.